“Prima mio padre ora mio marito siamo perseguitati e per questo mi dimetto, per difendere la mia famiglia”. Nella lunga intervista rilasciata al Corriere del Mezzogiorno Annarita Patriarca moglie del sindaco di San Cipriano Enrico Martinelli arrestato ieri con l’accusa di associazione per delinquere di tipo camorristico e a sua volta sindaco di Gragnano ha deciso di lasciare lo scranno da primo cittadino. Per una beffa del destino l’arresto è avvenuto proprio nel giorno del primo compleanno della figlioletta della coppia. “Mio marito è innocente”, ha dichiarato, “ci sono molte coincidenze e un particolare accanimento sulla vicenda”, spiega, lasciando intendere una sorta di complotto nei suoi confronti e in quelli della sua famiglia. All’inizio degli anni novanta suo padre Francesco democristiano fu accusato di aver avuto rapporti con la camorra locale e nel 2007 la conferma delle accuse dalla corte di cassazione portò all’arresto dell’anziano, che morì di lì a poco. E ora suo marito, nella cui innocenza l’ex sindaco crede fermamente. Difende il suo operato da sindaco la patriarca e giustifica il suo passo indietro come un atto dovuto anche nei confronti della magistratura. Nell’intervista l’ex sindaco parla anche di sé e della scelta ora di voler scrivere e di voler mettere nero su bianco l’esperienza sua e delle sua famiglia, con una riflessione su cosa significa fare politica nel mezzogiorno, soprattutto quando come lei ci si stente perseguitati dallo Stato.
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